Turismo

Negli ultimi anni il settore turistico nella città di Napoli ha registrato un trend molto positivo.  Dal 2010 al 2017, le presenze turistiche nelle città d'arte sono passate da 93,9 a 115,3 milioni, con un incremento complessivo del 22,8 per cento. In sette anni, le presenze turistiche nel capoluogo della Campania sono cresciute del 91 per cento. Nel 2017, Napoli è la città più ricercata tra le mete on line, secondo i trend di Google: 25 per cento in più, meglio di Firenze e Milano. Il nuovo trend, se da un lato ha rinvigorito le prospettive degli operatori storici di settore, dall’altro ha facilitato la creazione di nuove iniziative orientate all’ospitalità e al turismo rafforzando l’offerta extralberghiera composta da bed and breakfast e fittacamere anche grazie alle opportunità offerte dalle piattaforme informatiche (AirBnB) che facilitano l’interazione tra domanda ed offerta. Il Comune di Napoli ha sviluppato un “Piano marketing strategico per lo sviluppo turistico della Destinazione Napoli 2020” che si pone come obiettivo prioritario il raggiungimento di due milioni di arrivi nel 2020. Il piano prevede di integrare gli asset turistici tradizionali con elementi innovativi che rendano maggiormente appetibile e fruibile il territorio.  

Nello scenario competitivo i principali attributi del mercato italiano per la città di Napoli sono «bella», «pittoresca», oppure «affascinante», con accezione positiva. Per quanto riguarda gli attributi negativi, quello che emerge è la connotazione di Napoli come “città dei contrasti”. Per il mercato italiano, Napoli è conosciuta come destinazione a sé. Per l’estero Napoli continua ad essere una «città di passaggio» verso altre destinazioni (in particolare, per la Costiera Amalfitana). Per il mercato anglosassone e tedesco Napoli è vista come “tappa” invece che come destinazione ultima per le vacanze.

Il Piano evidenzia che il sistema d’offerta cittadino soffre una frammentazione ed una mancanza di strategia globale. Il documento introduce anche tendenze e sfide che il sistema turistico cittadino può affrontare per raggiungere gli obiettivi strategici: 

Flessibilità: nella situazione economica nei mercati di outgoing una domanda volatile impone alle aziende la semplificazione dei contratti e delle condizioni e lo sviluppo di nuovi modelli di tariffe.

Domanda polarizzata: si avverte contemporaneamente una riattivazione delle vacanze brevi da una parte e, dei viaggi di lungo raggio dall’altra.

Nuove domande: si registrano mutamenti profondi nei segmenti di domanda, più precisamente, a quelli tradizionali si sono aggiunti nuovi segmenti (i silver, baby boomers, millennials e la classe media asiatica) destinati ad avere un'importanza crescente nei prossimi anni.

Microsegmenti: si riscontra la presenza di microsegmenti di domanda interessata a prodotti diversi, che possono costituire un’opportunità per destinazioni ed imprese.

Nuovi mercati: i paesi considerati economie emergenti saranno quelli che determineranno in grande misura l’incremento degli arrivi turistici nelle destinazioni europee. 

Sulla base di queste direttrici, lo scenario napoletano si è popolato di operatori, start-up ed associazioni che stanno lavorando per ridurre il gap tra l'offerta di servizi turistici ed i nuovi fabbisogni dei viaggiatori, proponendo esperienze turistiche innovative alla scoperta di luoghi, storie e personaggi della città oppure sviluppando servizi che vadano incontro alle esigenze di segmenti e tipologie di utenza con bisogni specifici (famiglie con bambini, anziani, sportivi, etc.).

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FAQ su NORMATIVE E REGOLAMENTAZIONI 

Qual è la normativa di riferimento in materia di Bed & Breakfast?

L’attività di Bed & Breakfast è regolata a livello nazionale dalla L. 29 marzo 2001, n. 35. Ogni regione si riserva di adottare una disciplina più puntuale per queste attività ricettive a conduzione familiare; in Campania la legge di riferimento è la l. r. 10 maggio 2001, n. 5.

Che cosa si intende per attività di Bed and Breakfast?

La definizione è contenuta nell’articolo 12,  comma 3 del Codice del Turismo: “strutture ricettive a conduzione ed organizzazione familiare, gestite da privati in forma non imprenditoriale, che forniscono alloggio e prima colazione utilizzando parti della stessa unità immobiliare purché funzionalmente collegate e con spazi familiari condivisi”. In altri termini, il B&B consiste nel servizio di alloggio con prima colazione, effettuata esclusivamente con l’ausilio dei familiari, con un massimo di camere stabilito a livello regionale, con periodi di chiusura/apertura imposti dalla stessa normativa locale.

Quali sono gli adempimenti necessari per aprire un B&B?

- Richiedere al proprio Comune, presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), la modulistica necessaria per la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) almeno 30 giorni prima dell’inizio dell’attività 

- Allegare alla SCIA i documenti necessari richiesti dalla legge

- Richiedere l’autorizzazione igienico sanitaria all’ ASL e al Comune

 

E’ obbligatorio aprire la partita IVA ed iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio?

Il Bed & Breakfast è considerato attività d’impresa commerciale svolta in modo occasionale, prevalentemente a conduzione familiare. Il contribuente che intenda aprire un B&B è dispensato dall’obbligo di aprire una partita IVA e d’iscrizione al Registro delle Imprese, deve però munirsi di un bollettario per documentare l’incasso dei singoli corrispettivi.

Che requisiti deve avere un B&B?

  • • 3/6 camere, arredate con letto, armadio, comodini, lampade, sedie, cestini gettacarte, con un massimo da 6 a 20 posti letto
  • • 14 mq per camera doppia e 8 mq per camera singola
  • • Pulizia quotidiana dei locali mentre il cambio biancheria può avvenire con cadenza diversa ma obbligatoriamente ad ogni cambio di ospite
  • • Conformità agli impianti elettrici, a gas, di riscaldamento e rispetto delle norme igieniche ed edilizie
  • • Residenza del titolare del B&B presso la struttura
  • • Servizio colazione

 

Che differenza c’è tra un B&B ed un affittacamere?

L’affittacamere è l’alternativa imprenditoriale a quella del Bed & Breakfast.

La definizione di affittacamere è contenuta nell’articolo 12, comma 2 del Codice del Turismo: “strutture ricettive composte da camere ubicate in più appartamenti ammobiliati nello stesso stabile, nei quali sono forniti alloggio ed eventualmente servizi complementari”. L’attività di affittacamere è, dunque, una vera e propria attività commerciale, dove sono compresi i tipici servizi che fanno parte dell’attività alberghiera. Per avviare un’attività di affittacamere è quindi necessario aprire partita Iva, effettuare la comunicazione di inizio attività in Camera di Commercio, e al SUAP del proprio Comune.